Nel 1993 nasce l’associazione La Vispa Teresa con l’idea di offrire con continuità una proposta di aggregazione a carattere educativo in particolare ai bambini e giovani del “neonato” rione Ortles_Similaun di Bolzano.
Nel 2003, 10 anni dopo, tale proposta ormai consolidata si è evoluta e ha trovato ulteriore forza in quel tipo di intervento sociale denominato “sviluppo di comunità”, intervento che, dalla prima attuazione avvenuta in via sperimentale, oggi si sviluppa in quattro zone della città attraverso quattro differenti servizi. Per sommi capi, lo sviluppo di comunità nasce come progetto socioculturale a carattere territoriale per la rivitalizzazione di zone urbane caratterizzate dalle più diverse forme di “debolezza strutturale” (ad es.: mancanza di servizi di base, fragilità dei rapporti interpersonali, carenza di proposte culturali, perifericità rispetto ad un centro, etc.). La sua finalità è il miglioramento della qualità della vita delle persone che abitano quelle aree, in particolare attraverso la valorizzazione di un senso di appartenenza spesso latente o “sfilacciato” e di modalità di convivenza civile (ecologia sociale). Sono tre gli aspetti sui quali si focalizzano le attività (momenti ricreativi, eventi culturali, azioni di sensibilizzazione per la cura del quartiere, il sostegno alle fasce più sensibili quali anziani soli, nuovi residenti, neo genitori, etc.): per i primi 6 anni si va a lavorare innanzitutto sulla qualità delle relazioni sociali e sulla qualità della partecipazionedegli abitanti alla vita collettiva del proprio ambiente (animazione e pedagogia di comunità); una volta consolidati questi due aspetti, negli anni successivi ci si concentra invece maggiormente sui processi identitari del territorio in questione (pedagogia e psicologia di comunità) per permettere alla comunità non solo di riconoscersi ma anche di essere permeabile ad altre comunità.
Tra le particolarità dell’intervento, la dinamicità del rapporto che si instaura tra l’organizzazione proponente e il territorio: se all’inizio del percorso sono le operatrici e gli operatori a farsi carico della maggior parte della promozione e gestione delle attività e dei momenti di incontro e aggregazione, nel coso del tempo queste competenze vengono pian piano ridistribuite sui partecipanti in un passaggio ideale di testimone tra i “professionisti a tempo” e gli “abitanti a lunga residenza”, mentre il lavoro professionale si sposta maggiormente verso forme di regia “leggere”. Nel corso di questi anni, lo sviluppo di comunità ha mostrato (e sta mostrando ancora) una sua importante attualità e vitalità, con un’indicazione ben precisa: se si chiede alle persone “di rimboccarsi le maniche” per tentare di rendere il proprio ambiente di vita collettivo più vivibile e più accogliente, talvolta colmando “lacune che hanno origine lontana”, bisogna non solo sapere e saper fare, ma è richiesto all’organizzazione e, di conseguenza, alle operatrici e operatori coinvolti, di saperci essere. Impegnarsi e credere in progetti di sviluppo di comunità rappresenta una sfida interessante in una società, come anche quella locale, che cambia a velocità consistente, in particolare per una forma sempre più marcata di disaffezione per la res publica e per una contrazione crescente degli investimenti della pubblica amministrazione.
Nel 2013, a 20 anni dalla fondazione e a 10 dalla nascita del primo progetto di sviluppo di comunità, per riuscire ad alzare il livello del proprio intervento sociale e culturale attraverso una maggiore professionalizzazione dei propri operatori e una più incisiva logica imprenditoriale, l’associazione La Vispa Teresa ha incentivato e supportato la costituzione della cooperativa sociale OfficineVispa. Nel programma triennale che la cooperativa sociale si è data, lo sviluppo di comunità rappresenta il punto di partenza: nel 2023 la speranza è di poter scrivere un ulteriore capitolo di questa (in qualche modo) incredibile avventura sociale e culturale.